Nel 2014 presso la casa di reclusione di Verziano è nato il progetto Ortolibero. Quest’anno il nostro centro ha dato il suo contributo. Con l’aiuto dei ragazzi del #FLORO abbiamo donato centinaia di piantine di ortaggi.

Oltre a voler insegnare un mestiere e una professione, cerchiamo di sensibilizzare i nostri ragazzi partecipando a progetti utili, stimolanti e con una alta valenza sociale.

L’orto di Verziano è una realtà consolidata dal 2015. Sono molti, infatti, i detenuti che partecipano attivamente al progetto “Ortolibero”, avviato nell’ambito di un laboratorio di educazione al consumo consapevole tenuto da un’educatrice della cooperativa “Pandora” e da una volontaria dell’associazione “Libera”. 

Rete. Dal progetto, è nato lo spunto per costituire una rete di partenariato con il Comune di Brescia (la Presidenza del Consiglio Comunale, il settore sostenibilità ambientale, la biblioteca di San Polo, il settore cultura, il Museo di scienze naturali, Casa Associazioni), l’associazione “Libera”, le Cooperative “Pandora” e “La Mongolfiera” e il Gruppo “Terra e Partecipazione”. Attraverso la rete di partenariato e il coinvolgimento di venti detenuti, uomini e donne di diversa nazionalità, si è costituito il “Gruppo OrtoLibero” con cui è stato avviato un lavoro sui temi della legalità, dell’agricoltura sinergica e della sostenibilità ambientale.

Protagonismo. Il protagonismo dei detenuti è stata la parola chiave attraverso la quale sperimentare una didattica di avanguardia, per affrontare in modo entusiasmante innumerevoli tematiche suscitando interesse e apprezzamento nei detenuti, e costruire un ponte con la collettività. Fin dal 2015, intorno a questo progetto, si è creata un’esperienza umana profonda per tutti. Sono stati realizzati laboratori artistici, di creatività, cene, eventi e mostre, un diario (“Parole e segni di libertà”, la storia di OrtoLibero) e un romanzo (“Ho conosciuto Marino”, l’ultimo vero punk – una storia di strada a confronto con il mito di Filottete, con introduzione di Don Luigi Ciotti). Purtroppo la pandemia ha impedito dal marzo 2020 di proseguire le attività in aula. Tuttavia sono continuate le attività in campo, nell’orto e nella serra, garantendo una copiosa produzione di ortaggi destinati all’autoconsumo dei detenuti.

Attività. Anche quest’anno, grazie alla donazione di centinaia di piantine di ortaggi da parte del Cfp Canossa di Mompiano, è stato possibile continuare l’esperienza e, grazie al compost fornito da A2a, in questi giorni si stanno svolgendo le attività di concimazione propedeutiche alla prossima stagione. A conclusione dell’esperienza di quest’anno A2a, infine, ha impreziosito l’esperienza donando ai detenuti prodotti alimentari della propria linea biologica in occasione del Natale.

Dal 2015, nella casa di reclusione di Verziano, è stato realizzato un orto con il coinvolgimento di detenute e detenuti. Il progetto, chiamato Ortolibero, è stato avviato nel 2014 nell’ambito di un laboratorio di educazione al consumo consapevole tenuto da un’educatrice della cooperativa Pandora e da una volontaria dell’associazione Libera. Da lì è nato lo spunto per costituire una rete di partenariato con il Comune di Brescia, l’associazione Libera, le Cooperative Pandora e La Mongolfiera e il Gruppo Terra e Partecipazione. Attraverso la rete di partenariato e il coinvolgimento di venti detenuti, uomini e donne di diversa nazionalità, si è costituito il Gruppo OrtoLibero con cui è stato avviato un lavoro sui temi della legalità, dell’agricoltura sinergica e della sostenibilità ambientale. Il protagonismo dei detenuti è stata la parola chiave attraverso cui sperimentare una didattica in grado di affrontare innumerevoli tematiche suscitando interesse e apprezzamento nei detenuti, e costruire un ponte con la collettività.
Sono così stati realizzati laboratori artistici, cene, eventi e mostre, un diario (Parole e segni di libertà, la storia di OrtoLibero) e un romanzo (Ho conosciuto Marino, l’ultimo vero punk – una storia di strada a confronto con il mito di Filottete con introduzione di Don Luigi Ciotti). Purtroppo la pandemia ha impedito dal marzo 2020 di proseguire le attività in aula.
Tuttavia sono continuate le attività in campo, nell’orto e nella serra, garantendo una copiosa produzione di ortaggi destinati all’autoconsumo dei detenuti. Anche quest’anno, grazie alla donazione di centinaia di piantine di ortaggi da parte del Cfp Canossa, è stato possibile continuare l’esperienza e grazie al compost fornito da A2A si stanno svolgendo le attività
di concimazione propedeutiche alla prossima stagione. A2A, infine, ha donato ai detenuti prodotti alimentari della propria linea biologica in occasione del Natale.

CategoryHome page